Un cognacchino?

22 04 2016

Cercando lavoretti online mi sono imbattuta nel crowdsourcing di Conyac.

Questa piattaforma offre a traduttori freelance occasioni di lavoro durante tutto l’anno.

A febbraio è iniziato un grande progetto di variazioni linguistiche che è durato meno di un mese e mezzo e ha visto molti entusiasti partecipare in maniera massiccia.

L’esperienza di lavoro con Conyac sul progetto delle variazioni è stata per me perfetta: decidere quanto tempo lavorare al giorno, dove poterlo fare e in che orari, oltre a poterlo fare anche in pigiama, mi hanno vista partecipe e presente anche nei gruppi di scambio opinioni e informazioni con altri gongolanti “traduttori” come me.

La simpatia e la disponibilità di molti, compresi i leader del progetto, sono state la ciliegina sulla torta.

Ci siamo chiesti per un bel po’, mentre lavoravamo, che diamine stessimo facendo: variare la stessa frase, spesso non troppo chiara nel contesto, in altre quattro frasi di uguale significato, era destinato forse allo sviluppo di un software di riconoscimento vocale dedicato al turismo? All’insegnamento delle lingue? Ad una Siri acculturata? Ad un’audio-guida per singoli o gruppi? Avremmo incontrato, prima o poi, frasi più kinky come “scusi, sa dirmi dove posso trovare il distributore di mutande usate più vicino?”? Non siamo mai riusciti a dirimere la questione, (sullo scopo delle variazioni, non su dove si situato il distributore) anche perché abbiamo firmato un NDA e nessuno si è messo a fare domande specifiche. La nostra fantasia e ignoranza sul mondo nipponico veniva lentamente demolita attraverso la variazione delle nostre frasi: qualcosa, almeno io, ho imparato. Altri miei colleghi vivono in Giappone o hanno studiato lingua e cultura giapponesi, ma tanti erano come me.

Questo lavoro mi ha messo a contatto con una delle culture più lontane da me, dato che si trattava di traduzioni e variazioni che lasciavano intuire che i turisti o gli uomini d’affari protagonisti delle nostre storie di vita quotidiana, fossero giapponesi all’estero o stranieri in Giappone.

Mi sono anche ritrovata a dover imparare ad aver a che fare con valute da me meno conosciute per essere retribuita e a gestire i tempi di lavoro per riuscire a mantenere un rapporto qualità del lavoro-retribuzione più che dignitoso. All’inizio non è stato facile prendere velocità nell’elaborazione dei task da me scelti e il gioco non valeva la candela ma quando ho preso la mano in qualità e velocità, sono rimasta pienamente soddisfatta del mio risultato, anzi, non vedo l’ora che ci sia ancora un progetto del genere per poter andare avanti: ho letto più commenti in giro sui gruppi di discussione delle varie lingue che per alcuni lavorare con Conyac sarebbe addictive, beh, sono pienamente d’accordo.





pipì

27 04 2010

nell’attesa che la mia piccola sisma cresca abbastanza per affrontare una gravidanza, me la tengo stretta in casa mentre è in calore.
questa scelta comporta un bel po’ di notti in bianco, dover diventare una coccolatrice professionale di gattini lossi in calore capendo anche quando è il caso di farla giocare per distrarla e non ultimo un incremento di lavatrici e di olio di gomito non indifferente.
ebbene, i gattini lossi in calore, nella fattispecie la mia ficona rossa, fanno pipì.
i maschi lo fanno per segnare il territorio, le femmine più che altro per farsi sentire dai maschi.
peccato che l’istinto non le guidi troppo su dove convenga farla o meno perché purtroppo mi son ritrovata a “essere pisciata” quasi in faccia, avendomi graziato con la pioggia d’oro proprio nello spazio vuoto alla mia sinistra sul letto…
beccata subito, pulito subito, ma con che cosa?
d’istinto ho dato una spolverata di bicarbonato e una spugnata umida per farlo penetrare un po’.
spulciando su internet ho trovato diverse idee su vari rimedi ma credo che abbiano effetto diverso a seconda del tessuto e se l’urina è di gatto maschio o di gatto femmina.
allora il vanish! perossido d’idrogeno= acqua ossigenata: l’agente principale del vanish liquido è questo.
funge discretamente.
altrimenti varierò tentando con aceto, vapore, candeggina.
dicono che siano i batteri a puzzare nella pipì di gatto ma ci sono anche altri aromi che non c’entrano, secondo me, bisogna agire su questi valerianoidi (o come si chiamavano accidenti…?) che dicono e sul florilegio di estrogeni.
e mai mai mai, giurin giuretta, provare ad usare ammoniaca, li invita a rifarcela sopra perché ci somiglia.





SISMA!

19 01 2010

nella mia vita convive con me, dal luglio 2003, un ficus beniamino detto Benji, storicamente mia madre quelli di casa li ha sempre chiamati così e io porto avanti la tradizione.

a marzo del 2009 è arrivato il kefir, dovrebbe essere meno evoluto di benji per la biologia, ma io lo classifico più evoluto socialmente perchè vivere in 40 sullo stesso exopolisaccaride e in casa mia non è roba per chiunque.

però però….

a fine ottobre 2009 mi telefona un’amica da san felice d’ocre, il suo campo stava per essere smantellato e i volontari avevano trovato un gattino….

ed eccomi qui.

eccoci qui, io e sisma.

sisma mi segue in giro per la toscana:  riotorto, sant’antimo, conquistando  fan e schiavi a suo servizio e devozione.

chi la guarda esordisce con “beeellina!” come farebbe chiunque alla vista di qualunque cucciolo, poi si fermano un attimo e soppesano il silenzio davanti a quegli occhioni, si correggono: “ma è bellissima! è proprio bella.” veterinari compresi.

sisma mi segue anche in bagno e non tollera che chiuda la porta.

sisma dorme e gioca con me tutto il giorno e tutta la notte, gli orari li decide un po’ lei, non vedo l’ora di completare i vaccini e poterla far uscire, che possa riconquistare “i’sarvatiho” che le sto limitando per prudenza.

morirò di paura ogni volta che si avvicinerà al cancello, quando andrà in calore e dovrò tenerla in casa, quando vedrò un randagio nei paraggi, ora che ha un po’ di congiuntivite sto immaginando scenari da tregenda…ma è la sua vita e voglio che sia di qualità.

sono stata tre anni e sette mesi senza un gatto, a leccarmi le ferite della perdita della mia miciona storica, ma a quella telefonata non ho saputo neanche riflettere, ho detto di sì subito.

we were meant for each other





Vanity Fair: «Questa è la storia di un prete mandato in esilio perché crede nell’amore»

21 11 2009

Due giorni passati in città per annusare, capire, verificare una storia di straordinario amore che per altri è solo un colpo di testa di un prete che non

viaVanity Fair: «Questa è la storia di un prete mandato in esilio perché crede nell’amore».





money money money, must be funny…

27 10 2009

oggi pomeriggio ho fatto un giretto ridicolo per versare un assegno, l’unico che ricevo durante l’anno, che ogni anno mi scordo che se lo versi ti risulta dopo qualche giorno e se cerchi di fartelo cambiare hai bisogno dei documenti, che ovviamente ho scaduti e allora ieri avevo già fatto un giro a vuoto ma il mio bancario, un po’ prepotente e giudicante, mi ha modificato il conto perché io possa versare gli assegni da sola e oggi che son tornata in banca per farmelo versare mi ha guardato disgustato perché è ovvio che aveva davanti a sé un’idiota: glielo aveva spiegato apposta ieri tutto questo, e io gli ridacchio in faccia e faccio la vocina che faccio ai miei ragazzi disabili per verificare se hanno capito e lui mi sorride a trentadue denti e decide che sono proprio una tonta che non meriterebbe di avere il nuovo bancomat fiammante dato che non sarà in grado di memorizzare neanche il pin, oltre a non aver capito una mazza dei contanti e degli assegni che può versare da sola in questa macchina prodigiosa che mi fa vedere anche la foto dell’assegnino appena versato.
lei non ha capito ovviamente, mica lui non si è spiegato, eh.

dopo di questo, rimugino tutto il tempo del viaggio fino alla coop dove compro il latte per il kefir e richiedo il duplicato di una carta collegata al mio conto in banca, perché mi era sparita con la giacca, la bloccai, mi serve.
e rumino proprio che meno male che sono povera, che è una benedizione che io sia povera, perché questa faccenda dei soldi, averli, non averli, usarli, donarli, sprecarli, guadagnare, risparmiare, io non la tollero proprio, non la tollero da quando avevo sei anni e mi resi conto che se hai una casa di proprietà e una bambina piccola, non la vendi per andare in affitto: è un’idiozia.
da quella lampante chiarezza di quell’epifania economica, i soldi sono sempre stati fonte di disgusto per me.
e allora dopo la coop passo da alessandro, chiacchiero con un paio di signori indignati, lui sì che si è svuotato le tasche per gli altri, mica come quello stronzo che raccoglie milioni di lire per fare i confessionali, mica come le parrocchie che ricevono lasciti miliardari e invece che fare opere di bene ci costruiscono seminari nuovi di pacca, ma chi ci va in seminario, ma se sono vuoti? parole sante.
e schifo, condiviso.
lo avvisto da poco lontano, è lui, gli rompo, non gli rompo, un tuffo al cuore, mi avvicino, mi presento come gruppo kairos, volevamo partecipare alla sua messa domenica, ovunque sarebbe stato, per esserci, per lui, e ci guardiamo negli occhi e devo trattenere le lacrime, perché manco sa chi sono, manco sa come la penso, che faccio, io che c’entro, che ci faccio io lì, con lui, con gli occhi negli occhi tutti e quattro sulla riva delle lacrime.
che faccio? ok, fai la messa, è l’ultima, posso? me lo abbraccio, contenuta, sento due fiamme di spirito che si avvicinano, ringrazio: ci saremo.
riparto verso casa con la consapevolezza che sì, i soldi mi fanno schifo, e mi fa schifo una chiesa che si dice cristiana e poi agisce al contrario, e i preti che sono ormai dei manager dell’azienda vaticana, ma c’è alessandro, e c’è andrea, c’è il gigi e ci siamo noi, che la pensiamo con la testa e con il cuore e che non ci comandano le tasche, ma quel fuoco di Spirito Santo che in uno sguardo o in un abbraccio riempie il serbatoio dell’anima di una nuova benzina, per ripartire anche quando tutto sembra devastato, inutile, gettato alle ortiche.

un paio di natali fa, in quella palestra, ho pensato chiaramente che forse era tempo per quell’uomo di prendersi un anno sabbatico. ma io non lo conosco, percepisco solo cose, un po’ a distanza, un po’ per empatia.
forse è arrivato il tempo per questo rinnovo dello spirito, la comunità non crolla, è incazzata e indignata e questa è la miglior condizione per tirare fuori le palle quando il gioco si fa duro, di solito.
tutto quello che hai dato, fatto, costruito, alessandro, non verrà giù, perché hai fondato le tue opere e le tue idee sulla roccia del Vangelo, e la gente lo sa.
ad majora, perché il tuo spirito è grande e la tua anima possa trovare un po’ di ristoro, sono certa che sarai e farai sempre meglio, per tutti quelli che incontrerai sul tuo cammino.
grazie.





anghelos

2 10 2009

scusate la fretta ma
cantus anthimi
canta a lucca,
domenica 4 ottobre 2009
ore 17,
oratorio dell’angelo custode,
via dell’angelo custode

ANGHELOS

I COLORI E IL CANTO DEGLI ANGELI

LE SCHIERE CELESTI

Angeli, Arcangeli, Throni et Dominationes Communio*

Custodes Hominum Inno per la Festa degli Angeli Custodi*

ARCANGELI

Adonai, Elo hey Israel Canto ebraico tradizionale

Festiva vos archangeli Inno per la Festa degli Arcangeli *

O gloriosissimi, lux vivens, angeli Antifona – Hildegard von Bingen (1098-1179)

L’ARCANGELO GABRIELE

Da ciel venne messo novello – Laudario di Cortona (XIII°sec .)

Ave Maria dall’Officium Annuntiationis S. Mariae,

Ms. S.M. della Fava,Venezia*

Angelus emittitur Carol da Piae Cantiones, 1582

L’ARCANGELO RAFFAELE

Ego sum Raphael Angelus Antifona *

Angelum nobis medicum salutis dall’Inno Christe, sanctorum *

L’ARCANGELO MICHELE

Archangele Michael, constitui te principem Antifona*

Dum praeliaretur Michael Antifona*

L’alto prence Arcangelo lucente Laudario di Cortona (XIII°sec .)

L’ANGELO DELLA RESURREZIONE

Angelus autem Domini Antifona*

Quis revolvet lapidem…Quem queritis                   dal Dramma Liturgico “Visitatio sepulcri in Pascha” – Ms.S.M.della Fava, Venezia

Mundi Renovatio Sequenza pasquale

Bibl.Naz. di Parigi (PBN 14452)

Christi patientia Tropo pasquale a 3 v.,

Codice Las Huelgas (sec. XIV°)

CHERUBINI E SERAFINI

Sanctus Ms. F Apt 16bis, Abey Sainte Anne, Provence

Laudemus Dominum Antifona*

Sviaty Boze (Dio Santo)  Trisaghion a 4 voci – canto russo-ortodosso

*canto gregoriano





i miei frammenti d’abruzzo, 1

16 09 2009

domani è un mese che son partita per farmi una settimana a paganica e ancora non ho buttato giù una riga.
se aspetto le sinapsi in comodo per fare un discorso serio, organico, obbiettivo e distaccato rischia di passare qualche anno prima che faccia la cosa giusta, cioè scriverne.
come dice linda: “scrivete, fate sapere, raccontate voi che avete toccato con mano, perché le notizie non passano”.
linda è un capitolo che non tocco adesso però.
adesso mi rode in testa un frammento, anzi due, proprio due calcinacci incastrati nei pensieri.

1) la tassa di scopo.
l’accisa è un’angoscia per le tasche di tutti gli italiani, ma si sa in giro che stiamo pagando una marea di soldi per scopi ormai estinti da decenni e che non si capisce in quale cassa vanno veramente a finire? perché per l’abruzzo ancora non si è attivata una tassa di scopo come un’accisa sulla benza, ma magari una che sostituisca una assurdità tipo la tassa per la conquista dell’abissinia (sic)…?!?!

2) mezzora di registrazione di sismografo sparita.
ovviamente ci sono tutte le scosse risultanti entro i 5.8° richter ma quella grossa di 6.2 è sparita, chissà come mai sopra i 6° è considerata catastrofe (risarcimenti al 100%) e sotto i 6° è solo emergenza (33% dei risarcimenti).

se qualcuno mi sa delucidare su questi punti gli/le sono grata. per ora mi arrovello su questo.





Vesperum in festo presentationis Virginis Mariae (Vespro della Beata Vergine, 1610), Claudio Monteverdi

16 09 2009

specialissima cornice e specialissimo repertorio per il prossimo concerto di cantus anthimi:

Domenica 20 settembre 2009  ore 21  Assisi,

Basilica Superiore

Solisti vocali e strumentali della

CAPELLA DVCALE VENETIA

Coro

CANTUS ANTHIMI

Direttore

LIVIO PICOTTI

Claudio Monteverdi

(1567-1643)

Vespro della Beata Vergine

(1610)

loc assisi f

Iniziativa promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con la Basilica Papale  e il Comune di Assisi in chiusura dell’anno 4 ottobre 2008 – 3 ottobre 2009 che ha visto il Veneto a nome dell’intera nazione offrire l’olio per la lampada votiva che arde presso la tomba di San Francesco.

Ingresso libero





per un enzino itinerante

7 08 2009

Ma per spengere gli scout c’è un interruttore da qualche parte? Domattina è già  finita e io stavo appena iniziando a capirci qualcosa. ma se ci passassimo enzino tutto l’ anno una settimana ciascuno? Con il cane ovviamente. il gallo che canta non glielo posso garantire ma lo trattiamo bene! Lo si condivide in comunità  da bravi fratelli. Non vedo perché si debba aspettare un anno per una conferenza di un’ora o per venir qua. enzino in affidamento provvisorio. scusate, deve essere il prosecco.





schemi

5 08 2009

Che cosa c è di ambiguo o difficile da comprendere nella frase “la cena è in silenzio”? Mi dispiace che questo dono non venga apprezzato da molti ma ancor più che da alcuni non venga affatto concepito! Gli anziani fanno molta fatica ad ascoltare tutto ciò che non sia uno schema imposto e un troppo delicato suggerimento cade nel vuoto. figli di una chiesa e di una società  che ha dettato regole e impedito lo sviluppo di un senso critico.