conti alla rovescia

14/07/08
eh, alla fine il conto alla rovescia e uno perchè giovedì 17, fra 3 giorni 3, devo più o meno decidere se licenziarmi o meno…e due perché per prendere tale decisione devo proprio fare i conti alla rovescia, non pensando alle entrate e alle uscite monetarie ma all’assenza di ogni entrata per un bel po’ valutando che investire sulla mia persona e sulla mia felicità debba essere necessariamente un valore che in banca non si deposita.
grossa è la spinta dello spirito in questa direzione di cui ho bisogno e avrò cali e crisi di ogni tipo, mi auguro una strada piena di provvidenza, come non mi è mai mancata, ma stavolta la coscienza della sua presenza necessaria è molto più forte.
sul camino era così ovvia la provvidenza: muori di caldo e non tolleri più ma proprio più il sole dell’agosto 2003 spagnolo sulla testa? ecco la nuvola che te lo copre per un tot di tempo sufficiente a riprenderti; non hai più acqua, non hai idea di quanto manchi a poterne trovare altra, non passa nessuno e ti senti obbiettivamente disidratare? ecco la fonte sulla tua strada, abbondante e fresca, per il corpo e per lo spirito….così ovvia la tua presenza signore, così ovvio sentirti ad ogni passo.
a casa è un’altra storia, tu sai quanto ho bisogno di te per tutte le mie lotte con me stessa e con le fatiche del mondo.
e sai di cosa ho bisogno molto meglio di me.
non mi far far cazzate, non ho più tempo da perdere.

17/07
gira che ti rigira molte persone nel conoscermi meglio e spesso diverse che stimo molto, mi vengono a dire per qualche motivo che sono coraggiosa.
non ho mai capito bene il perchè dato che spesso me lo dicono per cose che a me risultano normali o istintive.
stamani, a una che per darti la mano ti porge il dorso e le quattro dita come quasi a volersela far baciare, a una che piega la testa di lato per convincerti che le cose che dice le dice per te, a una che fra mille giri di parole senza mai parlare chiaro ti cerca di far capire che preferirebbe di gran lunga se tu ti licenziassi o al massimo se tu rientrassi a pieno contratto, a una che non vuol prendere in considerazione le cose fattibili e si inerpica su falsi problemi, a quest’una che a un certo punto ti dice che a volte nella vita bisogna fare delle scelte un po’ coraggiose e prendere un certo tipo di decisioni (licenziarsi) cosa volete che abbia risposto?
ho preso il coraggio a due mani, quello vero, e ho detto: ok, allora 12 ore settimanali, perchè il coraggio, quello vero, non sta sempre nel prendere decisioni risolutive e andare ma a volte si tratta di restare, ci vuol un bel coraggio a restare e io stamani me lo sono preso.
a buon rendere (sarà un gran casino con l’università!)

Una risposta

18 06 2013
Stefania Fei

e mi rileggo anche di qua, e ri-rido, oh, come rido! ahahahah

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