arriviamo al midollo

13 12 2007

cominciamo a farci un po’ di regali di natale.
questo farCI e’ in senso parecchio lato…
mi fa molta tenerezza sapere che molti bambini malati che vengono curati a firenze verranno spostati nella notte domani, spero che la citta’ porti loro rispetto e si faccia delicatamente da parte per lasciar passare questo corteo trionfale di purezza.
questo pensiero mi collega a un’esperienza tragicomica che mi sono cercata negli anni scorsi.
sono sana, sto bene e ho una spinta dentro che mi dice di condividere tale e tanta salute, che te ne fai a tenertela tutta per te? vai, parto, come mi succede spesso, e affronto le mie paure piu’ oscure poggiando sulle forti radici della motivazione.
vado a donare il midollo.
si fa per dire purtroppo….
mi informo, prendo appuntamento e scendo giu’ alla piastra, al laboratorio di immunogenetica, dove il dott rombola’, che e’ la parte comica del tragico: brizzolato, pettinato con le lumache, lampadato, naso rifatto malino (scusi doc ma si vede) maniche del camice arrotolate, un certo fare mellifluo, occhio per l’abbigliamento, spiega a un gruppetto di volontari come si esegue la tipizzazione hla, quante fasi ci possono essere, fino alla fortunata coincidenza della perfetta compatibilita’ che porta il donatore al prelievo vero e proprio di midollo osseo dalle ossa iliache, prima era piu’ dallo sterno e ora stanno addirittura portando avanti l’estrazione di cellule staminali prodotte iniettando un fattore di accrescimento, estraendo credo di ricordare, linfociti e reinfondendo il sangue al donatore stesso portando il dolore e il rischio per il donatore vicino allo zero. non mi allargo di piu’ in spiegazioni che ricordo poco tante volte il bani intercettasse questo post e ne volesse fare materia d’esame…
insomma ascolto avida, riempio il modulo e chiacchiero con uno o due dei volontari in attesa del loro primo prelievo da tipizzare, come me.
s:”uff, speriamo sia bravo a beccare la vena, hanno sempre problemi a trovarla..”
v: “ah, non ti si trovano le vene? mi sa che non ne fai di nulla sai?”
s:”…e perche’? non dono il sangue perche’ non me le trovano, sono qui per questo!”
torna il doc e chiama il volontario con cui ho parlato.
il volontario ha finito, saluta e va via.
il doc avvicina me come se dovesse darmi una notizia funerea e quatto quatto mi porta nello stanzino dei prelievi.
dott r:”ma a lei non si trovano le vene?…ma non sa che e’ una delle motivazioni primarie per cui si viene esclusi dalla possibilita’ di entrare nel registro dei donatori?!”
s:”no, non lo so, infatti sono qui e nel questionario/modulo che abbiamo compilato non c’era scritto niente del genere fra le cause di esclusione, lo avevo anche chiesto alla persona con cui ho preso appuntamento e mi ha detto di parlare con lei”
…..insomma, mi butta fuori, sempre molto gentilmente, ma avrei giurato di poter scorgere un’aria vagamente schifata nei suoi occhi….
non finisce qui.
sondo il territorio con i miei amici e ne convinco due, ne porto una per volta, a distanza di sei mesi o un anno, nel frattempo faccio esercizi alle macchine in palestra per vedere di far affiorare qualche venuzza nascosta nei meandri della ciccia….
ne accompagno una, donatrice di sangue, vene a volonta’, blu, lunghe, larghe, appena dentro la fascia per pressione e peso pero’, il doc trascende raccontandoci dei tempi in cui correva su strada fino a fiesole con quelli dell’accademia mentre studiava medicina (un medico della vaselina, direbbe mio padre, delicato gergo goliardico di un tempo). la tipizzano, tutti allegri e contenti, me compresa mi affaccio dal rombola’, che ha fatto una faccetta tipo “io questa qui l’ho gia’ vista” e tiro su le maniche, parlando del piu’ e del meno, una nostra amica, sa, lavora in una ditta che vende pezzetti di dna a laboratori come il vostro etc etc, mi faccio guardare, non mi sfiora nemmeno, da lontano scuote la testa mentre finisce con la provetta della mia amica.
r:”lasci perdere, faccia qualcos’altro, se non si trovano bene subito non si puo’ zazzicare per cercarle, dobbiamo proteggere la salute dei donatori, non puo’ rischiare”
con la seconda amica le scenette sono state simili e il risultato lo stesso.
almeno ci siamo fatti due risate…
sgrunt, doppio sgrunt, e mi sono sorbita anche un commento stizzito sulla giacca da moto che portava la mia amica e quella simile che portavo io, non gli dobbiamo esser risultate troppo femminili (o era invidia?) motivo in piu’ per escludermi dal registro……

insomma nel raccontarvi le mie disavventure vi invito a prendere appuntamento alla piastra, lab di immunogenetica, 0554279519 0554279522, se non altro vi fate due risate.
gli sfotto’ al doc me li permetto perche’mi ha preso in giro per le mie vene e io mi sono impermalita, ma la professionalita’ sono sicura che e’ irreprensibile.
col culo che mi ritrovo a marzo mi tocca a iniziare tirocinio proprio li’….

le cose cambiano nel tempo, la ricerca va avanti e l’aiuto che rischiamo di poter dare a un perfetto estraneo e’ VITALE, e’ con i grandi numeri che ci sono maggiori possibilita’ di trovare chi e’ compatibile con un malato ….forza, buttatevi.
hanno ridotto l’eta’ dei donatori di midollo fra i 18 e i 35, dovete pesare piu’ di 50 kg, telefonate telefonate telefonate!!


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Una risposta

14 12 2007
Kiara

so che non c’entra nulla con il tuo post, ma ho letto tra i commenti al post del prof che chiedevi dove fossero le slide che haoi invgiato a medwiki. quelle di genetica sono nella cartella dei file delle ostetriche, o almeno erano lì due giorni fa.
ciao

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